E' consigliato parlare con gli sconosciuti ...

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sabato 18 marzo 2017

Savane


Ali Farka Touré - Savane 

(World Circuit, 2006)


Tenete conto che, per me, la discografia di Ali Farka Touré (sempre sia lodato, e mai comunque abbastanza) si aggira mediamente tra il 9 e il 10. Di certo le ultime uscite, insieme a Toumani Diabaté (In The Heart Of The Moon e Ali & Toumani), entrambe di una grazia inaudita, rappresentano due tasselli imprescindibili dell'arte del Nostro. Ma ho l'impressione che l'ultima incisione in studio a nome Ali Farka Touré, Savane (2006), sia passata quasi inosservata, un poco in sordina. Invece, riascoltandolo a più di dieci anni di distanza, si (ri)scopre un album di bellezza incredibile. 
La title track è uno dei blues più intensi che abbia mai interpretato. Soya è un brano Mande gioioso e incontenibile; Machengoidi è invece la versione originaria del pezzo poi riproposto in versione acustica con Toumani. E poi qua e là spruzzate di sax e voci della sua gente (N'Jarou): quanto splendore.

Fa male al cuore pensare che Ali ci abbia lasciati poco dopo le sessions dedicate a Savane. Ma c'è da sentirsi fortunati sapendo che Ali is here, comunque.






lunedì 13 marzo 2017

Il Principe Planetario



Altra gemma perduta del precedente, ricco 2016 è Planetary Prince del pianista Cameron Graves, nome caldo della scena jazz di Los Angeles, già nella band di Kamasi Washington (che presta qui il suo sax tenore insieme, tra gli altri, ai sodali Thundercat al basso, Ronald Bruner Jr. alla batteria).

Grasso che cola, forse troppo, dai virtuosismi di mr. Graves: gli scenari dipinti, nella loro opulenza, sono ricchi e cangianti, l'affiatamento tra i musicisti evidente.

Roba buona, ad ogni modo.




Cameron Graves: piano; 
Kamasi Washington: sax (tenore); 
Ryan Porter: trombone; 
Philip Dizack: tromba; 
Hadrien Faraud: basso; 
Stephen "Thundercat" Bruner: basso; 
Ronald Bruner Jr.: batteria.