Registrato dal vivo al Teatro Alighieri, Ravenna Festival, il 9-6-2013.
Prossime date:
14/6/2014
Perugia (IT), Piazza IV Novembre, 21h
Radio Europa, Radio3 festival
live streaming RaiRadio3
7/8/2014
Forlì (IT), Poderi dal Nespoli
22/11/2014
Bologna (IT), Oratorio Santa Cristina, 21h
Mi limito ad un prosaico copia/incolla dal loro sito:
L’epica dell’ultimo grande imperatore africano, l’ALMAMY SAMORY TOURE dell’impero Wassoulou, è stata tramandata oralmente per molti anni dai griot mandingo. Nel 1969, sulla scia dell’entusiasmo per l’indipendenza appena conquistata dalla maggior parte degli stati del continente nero, la Bembeya Jazz National, probabilmente la più grande tra le orchestre africane di tutti i tempi, rese quell’epopea un’indimenticabile suite musicale, dedicandola all’allora presidente della Guinea Sekou Toure, nipote dello stesso Almamy.
Esempio di rara bellezza e stile, “Regard Sur Le Passé” racchiude in sé un valore storico e artistico senza paragoni, pietra miliare nella tradizione del vasto popolo discendente dall’antico Impero del Mali.
Nell’opera vengono narrate, cantate e suonate le gesta eroiche del condottiero Samory Toure, che sul finire del XIX secolo seppe resistere per più di vent’anni all’avanzata delle truppe francesi, ultimo baluardo prima della definitiva colonizzazione dell’Africa Occidentale.
La CLASSICA ORCHESTRA AFROBEAT compie un’imponente operazione di recupero di quello che rappresenta un immenso patrimonio della cultura orale africana, arrangiando ed eseguendoquesta “epica musicale” con gli strumenti e gli stilemi della musica colta europea (classica e barocca), nonchè della tradizione popolare italiana. Si trovano così a coesistere due metodi di espressione musicale apparentemente opposti tra loro come quello scritto e quello orale, oltre che due diversi immaginari collettivi di “orchestra”, molto distanti tra loro, eppure espressione allo stesso modo di una collettività artistica. Nei versi di questi racconti si perpetuano le dinamiche stridenti tra due categorie “costituenti” di una società quali l’indigeno e lo straniero, dinamiche che inesorabilmente generano tensioni, sofferenze ma anche arte e progresso.
REGARD SUR LE PASSE’
L’inno dell’ultimo Imperatore d’Africa
Sekouba Bambino Diabate - voce
Baba Sissoko - narratore, tamani, kamalen’goni,
Classica Orchestra Afrobeat:
Alessandro Bonetti: Violino, Mandolino
Anna Palumbo: Percussioni, Fisarmonica, Balafon
Cristiano Buffolino: Percussioni
Cristina Adamo: Flauto, Ottavino
Elide Melchioni: Fagotto, Ocarina, Piffero
Fabio Gaddoni: Violoncello
Francesco Giampaoli: Contrabbasso, Basso
Marco Zanotti: Batteria
Rosita Ippolito: Viola da gamba
Silvia Turtura: Oboe
Tim Trevor-Briscoe: Clarinetto
Valeria Montanari: Clavicembalo
Canto tradizionale: “Keme Bourema”
Orchestrazione originale: Bembeya Jazz National, Guinee Conakry, 1969
E' incredibile la sensazione che ti coglie quando scopri che Damon Albarn ha 46 anni. Eh già cazzo, vent'anni fa andavo alle medie e le mie compagne di classe pensavano che i Blur fossero una boy-band con gli strumenti...la notorietà su MTV, i mille ascolti di The Universal, la copia di The Great Escape acquistata al negozio in Via Del Popolo, che ormai non esiste più da una decina d'anni se non di più...
Ed è ancor più portentoso constatare che Everyday Robots (2014) è il suo debutto solista vero e proprio. Diciamo che Damon è uno che da anni si prodiga in mille progetti e collaborazioni, molti dei quali meritevoli di attenzione (almeno un paio di gioielli assoluti, quel Mali Music del 2002 e l'esperienza del 'super gruppo' The Good, The Bad & The Queen). Per dirla tutta, ormai i Blur avevano da tempo messo la freccia, rendendo inutili e imbarazzanti i paragoni adolescenziali con i fratelli Gallagher.
Fatto sta che arriva un disco splendido, e per qualità dei pezzi, e per purezza dell'ispirazione, e per l'approccio come al solito curioso e rispettoso dei modi altri di intendere e di fare musica. Quando ti piazza un Brian Eno come ospite nell'ultimo brano, e ti cita John Coltrane nel testo di un altro hai la prova definitiva che si tratta di uno di quegli album che si faranno ascoltare senza fatica anche sulla lunga distanza.
Gran musicista e personaggio. Scusate, ma uno che dedica una canzone ad un elefantino orfano senza apparire ruffiano o mieloso come lo definireste?
"It was recently orphaned and walked onto this aerodrome; the people I know took it in and called it
Mr. Tembo. I was there, and I met this little elephant, and he was very sweet. I
sang it to him".
Cena-Concerto con la Wayne Horvitz European Orchestra
VENERDI’ 30 MAGGIO, 21.00, BROLETTO
Avant Orchestra: tributo a Duke Ellington
SABATO 31 MAGGIO, 18.00, BROLETTO
Elita Out
DOMENICA 1 GIUGNO, 21.00, CIRCOLO ARCI BICOCCA
Funky Mama
GIOVEDI’ 5 GIUGNO, 21.30, CONSERVATORIO CANTELLI
Zeno De Rossi Trio
VENERDI’ 6 GIUGNO, 21.00, BROLETTO
Jungle By Night
SABATO 7 GIUGNO, 21.00, BROLETTO
Martin Kuchen’s Angels
Sorvolando sulla scelta di far suonare Wayne Horvitz in agriturismo (...), peraltro un posto molto carino, credo che sicuramente mi inietterò la dose annuale di afrobeat con i Jungle By Night (che sono olandesi!). Mi piacerebbe vedere il tributo al Duca proposto dalla Avant Orchestra ma ahimè sono impegnata...vorrà dire che mi lascerò incuriosire da Elita Out e Martin Kuchen's Angels.
Flash da Torino Jazz Festival (30 aprile, 1 maggio 2014)
CAETANO VELOSO
ABRAÇAÇO TOUR 2014
(Piazza Castello, 30 aprile 2014)
Per Caetano gli anni sembrano non passare mai. Uno splendido concerto, contrassegnato dall'elettricità distorta e dall'orgogliosa vitalità dell'ultimo trittico di album (Cé, Zii e Zie, Abraçaço). Come sempre negli ultimi anni, accompagnato dalla talentuosa (e giovane) Banda Cé: Pedro Sà (chitarre), Marcelo Callado (batteria e percussioni), Ricardo Dias Gomes (basso). Oltre alla musica, o per meglio dire, grazie alla musica, un mirabile esempio di integrazione: tra generazioni, linguaggi, sonorità.
P.S.: grazie per Alguem Cantando, Triste Bahia e Nine Out Of Ten, ero commossa!
TARANTA NERA: Officina Zoé, Baba Sissoko, Mamani Keita, Sourakhata Dioubate (Piazza Castello, 1 maggio 2014)
Da far tremare il pavimento :-)
ANTONELLO SALIS, GAVINO MURGIA, HAMID DRAKE, PAOLO ANGELI
(Piazza Castello, 1 maggio 2014)
La folgorazione della giornata. Conoscevo il mostro (di bravura) Hamid Drake, il bravissimo Paolo Angeli con la sua 'chitarra preparata', vera e propria propaggine corporea, e soltanto di nome Antonello Salis, un folletto incredibile che si suddivide tra pianoforte suonato con tutte le parti del corpo, tastiere, percussioni e fisarmonica. Un quartetto con un tiro incredibile. A ricordarci per l'ennesima volta che è il jazz la musica dal vivo per antonomasia.